Bether e Baltad conoscevano fin troppo bene tutta la storia, ma stranamente piaceva loro sentirla raccontare nuovamente dal nonno, egli lo faceva meglio di quanto non facessero loro due quando ne parlavano assieme ed era molto espressivo.
E anche se sapevano quasi a memoria ogni passaggio, facevano spesso domande, medesime domande che avevano tante altre volte posto al nonno ottenendo sempre le solite risposte, il che si trattava oramai più che di domande vere e proprie, di richieste per sentire raccontare determinate cose.
Per primo questa volta fu Baltad a interrompere la lettura e la storia di Borger.
<< Perchè Lug fu intrappolato al di fori del Magico Cancello? Perchè è così cattivo? >>
Borger alle parole del nipote che si infransero rompendo l'armonia del racconto, alzò lo sguardo dalle pagine ingiallite del libro e guardando negli occhi curiosi di Baltad sorrise e si apprestò sistemandosi meglio sulla poltrona e a rispondere al nipotino.
<< Oh Lug non fu sempre cattivo, ci fu un tempo in cui era l'orgoglio di Dio, dovreste saperlo oramai... credevo però che questa volta aveste solo voglia di sentire le vicende della Seconda Guerra dell'Equilibrio... ma visto che siete degli inguaribili curiosi vi racconterò tutto per intero, un'altra volta... del resto siete dei Dilept! >>
Borger tossì e richiuse il libro e si allungò di lato per raggiungere un piccolo scaffale dove era riposto un'altro suo libro che i due nipoti riconobbero subito... "Racconti dai Sottoregni".
Borger aprì il libro e sfogliò veloce le prime pagine, poi si soffermò a leggere le prime righe e sembrò dopo poco aver trovato il punto giusto.
<< Ah ecco qua, l'origine del Regno Incantato e i fatti antecedenti all'anno zero, bene!
Come vi ho già detto e come ben sapete ormai, le vicende della Seconda Guerra dell'Equilibrio avvennero quando nel Creato ancora splendevano le tre Vau Primordiali, più precisamente si può dire che la Seconda Guerra iniziò all’incirca nel 2000 dopo il Grande Nulla.
Il Regno Incantato era vecchio quindi di ben duemila anni quando Lug riuscì a liberarsi e nonostante ciò la vita nel Creato non iniziò certo con la nostra comparsa ma molto tempo addietro.
In un tempo ancor più remoto della comparsa del nostro perduto Regno, quando il Creato non era Vaucentrico, prima che fossero le Stelle Primordiali a dettare legge non esisteva nessun astro e nessuna galassia dove stelle potessero risplendere e non vi era nessun Regno su cui vegliare.
In principio era di fatto la perfezione e tutto coesisteva in armonia ed in pace, non esisteva l'odio e non esisteva il Male, preesisteva solo amore, l'amore sconfinato di un Dio giovane e desideroso di vita.
Prima che esistesse il cielo e la terra fosse poggiata sulle spalle del mondo, prima che qualsiasi creatura vivente potesse spaziare nella realtà dell'universo, prima di ogni respiro e di ogni pensiero, oltre lo spazio ed il tempo era la perfezione quindi, era la purezza di Dio.
Poi venne creato per la prima volta il tutto, il naturale creato dall'innaturale, le leggi dell'universo forgiate tramite l'incomprensibile, dalla non esistenza l'infinito, eterno profumo senza confini che partorì il tempo senza tempo e venne preparata l'eternità per la vita, per il Creato di Dio.
Fu a quel punto la materia stessa a vivere e ad avere anima propria e furono gli elementi a svegliarsi ed avere coscienza. >>
Questa parte era sempre stata la meno preferita da Bether e Baltad, solo ultimamente i due Folletti si erano interessati di più alle origini del Creato intero, forse perchè crescendo riuscivano meglio a capire questa lunga parte descritta nei "Racconti dai Sottoregni" che da piccoli avevano quasi sempre trascurato ritenendola poco avvincente.
Da poco tempo i due nipotini di Borger cominciarono a fare domande anche sul primo Creato di Dio, in quanto la curiosità a poco a poco stava sbocciando anche per questi antichissimi tempi.
Bether prese la parola...
<< Nonno, vuoi dire che esistevano esseri fatti di fuoco e di acqua? E che altri di Luce e Ombra parlavano e camminavano nel mondo? >>
Borger sorrise poiché si era accorto che da qualche tempo i suoi amati nipoti avevano cominciato a nutrire interesse non solo per l'avventura da egli vissuta ma anche per le più antiche origini della vita nel Creato.
<< Non esattamente Bether, non esistevano individui nella prima visione di Dio della vita, egli piuttosto conferì coscienza e pensieri agli elementi che creò, invero essi vivevano in tutto il mondo come entità enormi e persistenti.
Da principio Dio creò due elementi base che scaturivano naturalmente dalla sua magnificente essenza devota all'equilibrio eterno, per questo presero forma da un unico punto d'essenza il Fuoco che bruciava e l'Acqua che fluiva, l'opposto universale del Fuoco, ma tutto viveva ancora all'oscuro di tutto e così Dio emanò un terzo elemento, la Luce che rischiarava il Fuoco e l'Acqua e che con un sospiro riempì ogni spazio, tutto in un attimo infinito.
Di conseguenza dalla Luce nacque l'Ombra che altro non è che la vita della coscienza quando la Luce non è.
Nel primo Creato di Dio ogni cosa veniva inizialmente condivisa senza che niente limitasse o frenasse il desiderio di esistere in armonia e non esistevano confini dentro i quali rimanere.
Si poteva in un attimo essere ovunque e vivere di ogni cosa e in ogni cosa all'infinito ed ogni pensiero era comune al Tutto, ogni cosa si muoveva tramite l'amore di Dio che esso aveva voluto donare ad ogni elemento in un'inconcepibile flusso di vita perfetto e la materia acquisì coscienza e volontà.
Ma la perfetta armonia svanì immediatamente non appena Dio cercò di renderla possibile, svanì all'istante perché condividere non sarebbe bastato a nessuno e dal nulla nacque il desiderio di possedere il Tutto!
Tanto tempo fa quindi, prima di ogni altra cosa era già la guerra, prima del tempo, quando ancora l'infinito era giovane e spaventato dall'eternità era già in atto la più grande guerra mai svoltasi.
Nel manto nero che ricopre l'esistenza di tutto, disseminati e impazziti fremevano i mondi, le stelle ed i pianeti formavano sistemi solari, che formavano galassie, che formavano universi e universi e universi, galassie sterminate, appena nate e già infinite ma desiderose di esistere.
E tutto ciò che fu creato da Dio per i suoi Elementi fa oggi parte del dominio degli Uomini, tutto l'universo e la sua infinità appartiene in questo tempo all'Uomo. >>
Baltad non rimase indietro e come il fratello anch’esso si apprestò a domandare al nonno, anche perchè conosceva peggio di Bether le origini del Creato in quanto egli era più attirato dalla magia che dalla Storia.
<< E il nostro antico Regno Incantato quando fu creato da Dio? >>
Borger rispose subito a Baltad anche se la sua domanda tradiva impazienza poiché Borger era ancora lungi dall'arrivare a narrare di come e perchè il Regno e il Popolo Incantato furono creati da Dio.
<< Oh, noi comparimmo molto dopo e ironia della sorte noi fummo creati grazie alla malvagità di Lug, senza la sua furia noi non esisteremmo... Lug fu l'inconscio artefice della nostra venuta e il conscio protagonista della nostra cacciata dal Regno Incantato.
Ma dove eravamo rimasti? Ah si, alla cattiveria degli elementi...
Dopo un sonno di fredda memoria eterna la coscienza iniziava a diffondere il suo cancro rivelando la natura di contraddizione universale di un Dio giovane, un Dio che crea ma mai distrugge perché ogni cosa ha diritto di esistere e di poter scegliere, anche di poter scegliere di odiare il suo Creatore, anche di poter far del male! Ogni cosa è figlia di Dio...
Ed iniziò così quella che sarebbe stata l'eterna lotta tra Acqua e Fuoco, Tra Ombra e Luce!
Cominciò lo scontro più cruento che mai aveva avuto luogo, il primo scontro tra il Bene ed il Male che ogni altro elemento affascinano e seducono, usandolo per i propri scopi e fini.
Così nacque il Male, accanto all'amore di Dio ora c'era anche la sua eterna sofferenza e il suo dolore infinito per aver creato qualcosa che non desiderava amare come lui, ma schiacciare ogni altra cosa ad avere tutto per se.
Per il dominio della materia e quello che materia non è, da sempre pareva a Fuoco ed Acqua odiarsi per la contrapposta propria essenza e dal solito sentimento erano animati anche Ombra e Luce, solo il Bene non odiava il Male e non desiderava distruggerlo ma solo fermare il suo operare.
Il Male più di ogni altra cosa odiava il Bene...
Il Buio avanzò vorace, l'Ombra cominciò a coprire con il suo mantello nero quanto più poteva e ad allungare le sue lugubri mani su tutto ciò che riusciva a raggiungere.
La Luce cominciò ad occupare quanto più spazio possibile con il suo lungo vestito lucente, impalpabile e scintillante non permettendo con tutte le sue forze che l'Ombra potesse oscurare il suo chiarore.
E l'odio tra Ombra e Luce si fece tanto intenso che la battaglia diventò presto estenuante, ogni crepa, ogni interstizio, ogni zona che la Luce si scordava o non riusciva a raggiungere veniva occupata dall' Ombra.
Ogni zona esposta, ogni superficie che l'Ombra non riusciva ad oscurare con il suo mantello veniva rischiarata ed illuminata tanto forte da sembrare quasi uno sberleffo, una sfida nei confronti dell'Ombra.
E non ci fu più armonia tra gli elementi, non fu più possibile coesistere e condividere le stesse cose contemporaneamente come nella mente di Dio.
L'Ombra rubò la notte, la Luce il giorno, l'Acqua per sfida al Fuoco si fece più forte e si ghiacciò credendo di poter vincere il Fuoco in questo modo ma il Fuoco non riusciva a resistere a questa provocazione e con il suo grande calore sciolse l'armatura di ghiaccio che l'Acqua si era costruita e da dentro la quale aveva sfidato il suo eterno nemico.
Seppur con difficoltà il Fuoco distrusse l'armatura dell'Acqua e ridendo del suo potere morì tante, tantissime volte perché la fortezza della sua nemica che con tanta soddisfazione aveva espugnato, non era altro che l'Acqua stessa non più pura ma inquinata da gelati pensieri di odio.
Morì ogni volta in questo modo il Fuoco, ma fu felice di morire perché spegnendosi portò con se verso la morte anche l'Acqua che scompariva nell'aria precipitata tra le sue braccia di fiamme.
E frutto di ogni loro scontro rimaneva ogni volta solo il vapore, l'abbandonato figlio infelice dell'odio più buio.
Non c'è tregua, non c'è amore quando quel profondo odio nero e freddo ti acceca fino a farti scordare infine persino il motivo per cui odi in maniera così intensa, eppur continui ad odiare.
E l'Acqua ed il Fuoco non smisero mai di odiarsi, non smisero mai di morire abbracciati per l'eternità, Fuoco ed Acqua si diedero battaglia per affermare la propria essenza sull'altro e in eterno Ombra e Luce tirarono incessantemente la fune dalla propria parte, non ottenendo mai più di tanta corda.
L'Ombra non prese mai il sopravvento sulla Luce ed essa non scacciò mai via l'Ombra della sua vista e dalle cose che tenebrosa copriva.
Fuoco cercò sempre Acqua per dimostrare la propria superiorità, convinto che nello sconto sia infine lui ad essere il vincitore e Acqua mai una volta fuggì dal Fuoco e mai ignorò una provocazione di sfida, convinta che nello scontro sia comunque sempre lei la vittoriosa.
Il Male mai capì che non è una sconfitta ricredersi e pentirsi, non è atto di debolezza chiedere perdono, il Bene mai riuscì a far capire questo al Male. >>
Ancora una volta una voce che si intrometteva estranea nelle parole dal tono quieto e calmo di Borger ruppe la continuità della storia.
Erano quelle di Baltad che era particolarmente incuriosito ora dal fatto che gli elementi della natura vivessero un tempo come enormi esseri dilatati su tutto il territorio disponibile.
<< Che ne fu degli elementi Nonno? >>
Borger dopo aver dato un'occhiata al nipote sembrò come non considerare la sua domanda ritornando veloce con gli occhi sulle righe del libro e riprese a leggere, ma in realtà stava esattamente rispondendo a Baltad.
<< Dio crea ma mai distrugge perchè ogni cosa è figlia di Dio, ricorda questo Baltad, ricordalo sempre.
Dio tolse il libero arbitrio e la coscienza ad ogni elemento ma non distrusse ciò che aveva creato perchè il potere di distruggere così facilmente ogni altra cosa, poter odiare così fortemente, di un odio così puro e profondo non poteva appartenere al Regno di Dio.
Con la più grande sofferenza divina vennero messe a tacere le coscienze degli elementi, la loro natura venne conservata ma la volontà di agire gli fu tolta per sempre.
L'Acqua continuò a spegnere il Fuoco e a morir con lui ogni volta e Ombra e Luce non poterono mai vivere contemporaneamente ma solo sfiorarsi senza mai toccarsi.
Tutto continuò ad esistere e se si fosse potuto vedere quel mondo non si sarebbe notato cambiamento alcuno, però niente più agiva volontariamente, niente più odiava nient'altro ma nemmeno amava, era di nuovo la perfezione e l'amore di Dio, da solo con la sua infinità. >>
Tutto ciò aveva cominciato nella mente e nei cuori di Bether e Baltad a colorarsi di magia e tante domande stavano sortendo in loro, mai i due piccoli Folletti avevano dimostrato tanto interesse per il primo Creato e ad essi parve come di scoprire una nuova storia incredibile che avevano avuto sempre ascoltato distrattamente e di cui ora si rendevano conto appieno.
La prima cosa che a Bether venne da chiedere al nonno fu come egli potesse conoscere tali cose visto che riguardavano un Mondo assai più antico dell'origine del Regno Incantato stesso.
<< Nonno, ma come fai a conoscere tutto questo? >>
Borger guardò il suo nipote e richiuse il libro tenendo il segno con le dita, sembrava pensieroso e il suo sguardo ora si era alzato sopra la testa di Bether e fissava nel vuoto.
<< E' la cosa che in assoluto non mi spiego, credo che non saprò mai chi egli fosse e come facesse a conoscere tutto quello che mi rivelò.
Dovete sapere che nei tempi della mia giovinezza, quando vivevo a Tirfo Thuin nel Regno Incantato, si sentiva narrare di uno strano Folletto eremita che viveva solitario in una caverna in cima alle più alte vette di Kodom.
Esso veniva chiamato Eud il Glaciale poiché si riteneva impossibile che si potesse sopravvivere sulle cime innevate di Kodom.
Le canzoni dei Folletti dicevano che egli era un Primogenito che inspiegabilmente perdurò quando tutti i suoi fratelli perirono di vecchiaia, egli era ancora giovane e forte quando il suo Fratello minore Eulf era oramai un vecchio decrepito impossibilitano a volare.
Si diceva che egli era anche assai più resistente al dolore, alle ferite e ai malanni e si raccontava che compì eroiche gesta durante la Prima Guerra dell'Equilibrio.
A poco a poco egli vide morire tutti coloro che amava e ciò lo riempì di dolore, perciò decise di isolarsi da tutti e si rifugiò nelle più alte cime di Kodom, dove nessun altro poteva trovarlo.
Quando noi tutti fummo rifugiati sulla Terra io cominciai a scrivere i miei libri, ma dopo un po’ mi resi conto che non avrei saputo nulla dei tempi antichi oltre a qualche canzone e leggenda assai vaga e la mia ricerca sarebbe stata circoscritta ai fatti del solo Regno Incantato.
Mi misi alla ricerca di Eud quindi e quando oramai fui quasi convinto che egli non esistette mai, mi furono date indicazioni per trovarlo in quanto anch’esso era fuggito sulla Terra come tutti quanti del resto.
Quando lo incontrai non solo mi rivelò tante cose del Regno Incantato che ignoravo, ma mi rivelò come speravo la verità antica, mi raccontò di cose assai antecedenti alla comparsa della nostra specie. >>
Era visibile negli occhi di Bether e Baltad che per la prima volta ascoltavano ciò la curiosità di sapere altro, ma videro che lo stesso Borger aveva gli occhi persi poiché anch’esso avrebbe voluto conoscere la vera identità di Eud, ma tale rivelazione gli fu negata.
Poi Borger scrollò l'opacità dai suoi occhi e aprendo di colpo il libro alla pagina alla quale era rimasto continuò a leggere.